MITE e MIMS: Smart City e Smart Land hanno finalmente una casa?

A cura di Emanuele Martinelli

 

Ci sembra interessante a qualche giorno dal via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge che istituisce il nuovo dicastero per la Transizione Ecologica, denominato MITE e affidato a Roberto Cingolani, riportare alcune dichiarazioni rese alla stampa dal ministro insieme a quelle neo collega Enrico Giovannini, che guiderà l’ex MIT, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oggi trasformato in MIMS, ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile.

“Inizia – ha dichiarato Cingolani – quel percorso di costruzione che vede il Governo intero impegnato nella realizzazione di questa nuova visione. Tutte le politiche afferenti a questo obiettivo primario faranno riferimento al MITE: quella energetica, delle emissioni, lo sviluppo sostenibile, la mobilità green, le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Senza dimenticare la mission storica del ministero: la valorizzazione dell’ambiente (ricordiamo che il ministero assorbe quello dell’Ambiente, ndr), del territorio e dell’ecosistema, la conservazione delle aree naturali protette e della biodiversità, l’economia circolare, le bonifiche, la difesa del territorio e la lotta ai danni ambientali. Si tratta di una sfida imponente e tutto il Governo è impegnato a lavorare per portarla a termine. Abbiamo davanti a noi poco tempo per vincerla, ce lo dicono i dati scientifici sui cambiamenti climatici”. E ancora, “vediamo le città come laboratori strategici per la crescita sostenibile, combinando transizione energetica e azioni climatiche verso uno scenario a emissioni zero. Le realtà urbane possono infatti contribuire attivamente alla transizione energetica attraverso un’ampia gamma di soluzioni: maggiore efficienza attraverso il retrofitting, progetti di energie rinnovabili, batterie su piccola scala, mobilità sostenibile a livello pubblico e privato, e tecnologie energetiche digitali.”

 

Passando invece la parola a Giovannini, “Il cambio di nome corrisponde ad una visione di sviluppo che ci allinea alle attuali politiche europee e ai principi del Next Generation EU. L’obiettivo è promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibile anche sul piano sociale e ambientale. Investimenti rapidi e consistenti, come quelli che stiamo programmando, in particolare con il Pnrr, devono produrre un rilevante effetto sul piano della competitività del sistema economico e di stimolo occupazionale nell’attuale congiuntura economica e in prospettiva. Il rafforzamento e l’ammodernamento delle reti infrastrutturali e del settore della logistica, l’investimento in infrastrutture sociali e nelle diverse aree del sistema dei trasporti devono accompagnare e accelerare le trasformazioni in atto nel mondo delle imprese e dei consumatori nella direzione della sostenibilità. Il ministero aprirà un dialogo intenso con gli operatori economici e sociali per identificare le azioni più idonee per accelerare questo percorso, tenendo conto anche delle nuove opportunità derivanti dai recenti orientamenti del mondo finanziario e delle politiche europee in materia.”