Al via i lavori per il rifacimento della via Francigena

Un ammodernamento non solo delle strutture, ma anche dei percorsi, un restyling che permetterà l’accesso anche a persone con disabilità a uno dei cammini più battuti di sempre

 

Un percorso lungo 250 chilometri che attraversa 47 comuni, la via Francigena.

Il bando, vinto da Regione Piemonte, prevede 1,6 milioni di euro di fondi statali destinati a rimodernare strutture e percorsi, rendendo il sentiero della millenaria porta d’ingresso dei viandanti verso la pianura Padana accessibile anche ai disabili.

La fase operativa, che inizia ora, prevede l’apertura dei cantieri lungo i 250 chilometri piemontesi (sui 650 complessivi dell’itinerario) che attraversano 4 parchi naturali e 47 Comuni.

Il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Turismo e Commercio, Vittoria Poggio hanno dichiarato il loro orgoglio per questo risultato non facile: “Con queste risorse siamo in grado di riportare alla piena efficienza un percorso straordinario, tra i più apprezzati in Europa per la varietà del paesaggio e per la storia che lo ha accompagnato nei secoli. I fondi europei e ministeriali sono risorse importanti che bisogna saper conquistare e anche spendere bene e il Piemonte può contare su una macchina organizzativa ben rodata e su una squadra capace di vincere anche le sfide più impegnative.”

Le risorse serviranno principalmente a migliorare l’accessibilità dei servizi turistici e dei beni culturali e religiosi su 36 chilometri di tracciato. Il tutto affiancato anche da un’indagine esplorativa sul grado di raggiungibilità delle strutture ricettive da parte delle persone con disabilità su tutto il cammino.

A questo verrà aggiunta la mappatura completa del percorso come, ad esempio, nei due tratti Canavesano e Valsusino, operazione che servirà a restituire alla comunità 20 luoghi culturali per 365 giorni l’anno. Quest’ultima azione ricalca l’iniziativa «Chiese a porte aperte», un sistema unico in Italia di prenotazione, apertura e narrazione automatizzata, tramite smartphone del patrimonio culturale ecclesiastico, che può essere esteso ad altri beni culturali presenti lungo il tracciato della Via Francigena.

Non solo, ma questo porterà anche all’attivazione di tirocini lavorativi rivolti ai soggetti portatori di disabilità presso le strutture di accoglienza (ricettive, della ristorazione etc) e presso gli uffici d’informazione lungo l’itinerario della Via Francigena, una linea d’intervento che si calcola possa coinvolgere almeno 30 persone.

Un salto in avanti quindi per tenere al passo coi tempi anche percorsi storici che, nonostante la priorità di rimanere autentici, devono necessariamente adeguarsi al mondo in continua evoluzione che li circonda.