La sfida di riuscire a produrre energia sicura e pulita dalla fusione nucleare entro il 2050 è ora più accessibile; in Italia infatti verrà realizzata una macchina sperimentale di grande rilievo. Il progetto di chiama “Divertor Tokamak Test (DTT, divertore)” a cura dell’ENEA, che grazie ai finanziamenti di BEI e al sostegno di regione Lazio, renderà possibile tutto questo
La Banca europea per gli investimenti sosterrà il nuovo polo scientifico tecnologico di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) con 250 milioni erogati nell’ambito del Piano Juncker della Commissione Europea: l’investimento ammonta complessivamente a 500 milioni di euro e sarà realizzato a Frascati, nei pressi di Roma, grazie alla convezione siglata con Regione Lazio. Tra i finanziamenti spicca anche quello di EUROfusion, il programma dell’Unione europea per la produzione di energia nucleare pulita e sicura lanciato ormai nel 2014. Quest’ultimo contribuirà infatti con 60 milioni a valere sui fondi Horizon 2020, unito al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca scientifica che contribuiranno con 40 milioni, il Ministero dello Sviluppo Economico che parteciperà con la medesima cifra e la Regione Lazio con 25 milioni.
Il “Divertor Tokamak Test (DTT)” nasce con l’obiettivo di rispondere ad alcune tra le principali criticità scientifiche e tecnologiche nella realizzazione della fusione nucleare e, in particolare, per risolvere il problema del controllo dell’enorme quantità di calore che viene generata.
Le ricadute sulla ricerca scientifica mondiale per i grandi progetti in corso e sull’economia italiana saranno positivi. Infatti, 1500 tra scienziati e tecnici saranno coinvolti e l’impatto sul Pil italiano sarà di circa due miliardi. Senza contare il fatto che grazie alla collaborazione con università e centri di ricerca italiani ed europei si formeranno nuove generazioni di scienziati e ricercatori provenienti da tutti i continenti.
Federico Testa, presidente di ENEA, durante l’incontro tenutosi a Roma il 19 Settembre per presentare il progetto ha commentato: “È un progetto di frontiera che mette insieme grande ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo e competitività industriale, con ricadute stimate in oltre due miliardi solo dal punto di vista economico. La sua realizzazione è un grande successo, perché consentirà di dare risposte a problematiche complesse del processo di fusione e conferma la forte leadership dell’Italia in questo campo, grazie ad una comunità scientifica di eccellenza che ha saputo coinvolgere le industrie più avanzate per creare una filiera di grande rilievo. Già oggi le imprese italiane hanno vinto oltre 1,2 miliardi di euro di contratti in questo campo”.
“Il progetto ENEA ha due aspetti fondamentali per l’Europa: innovazione e lotta al cambiamento climatico. Sono entrambi campi in cui dobbiamo fare di più se vogliamo guardare al futuro del nostro pianeta con speranza e ottimismo, concentrandoci responsabilmente sul lungo periodo senza l’ansia del brevissimo termine che troppo spesso condiziona le scelte sull’allocazione delle risorse finanziarie. Sono orgoglioso che la BEI sostenga per una quota imporrante la realizzazione dei nuovi laboratori di Frascati”, ha commentato il Vicepresidente della BEI Dario Scannapieco.
Il Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete ha dichiarato: “Per raggiungere l’obiettivo di un’Europa climaticamente neutra entro il 2050 dobbiamo continuare a investire in nuove soluzioni tecnologiche. La fusione è una potenziale fonte di energia sicura, senza emissioni di carbonio e praticamente illimitata. Compiere progressi decisivi in questa tecnologia contribuirebbe significativamente ai nostri sforzi per rendere l’Europa la prima grande economia climaticamente neutra. L’odierna decisione sugli investimenti rappresenta un passo verso questo obiettivo”.
“La ricerca sulla fusione nucleare, il processo per produrre energia rinnovabile, sicura, pulita, e inesauribile è una sfida nella direzione della sostenibilità e dell’innovazione che vede l’Italia in prima linea con importanti programmi internazionali e, da oggi anche con la cosiddetta ‘DTT’, una macchina sperimentale ideata per rispondere ad alcune delle problematiche più complesse sulla fusione – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti –. Il progetto DTT, ideato dall’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e alcune tra le più prestigiose università italiane, rappresenta sicuramente un’opportunità straordinaria per il nostro Paese e questo esperimento consentirà alla comunità scientifica del nostro Paese di continuare la propria tradizione di eccellenza mondiale nel campo della fusione. Inoltre vorrei evidenziare che il progetto contribuirà a valorizzare l’area dei comuni dei castelli romani, dove risiedono i laboratori di Frascati dell’ENEA che sarà protagonista e coordinatore del DTT”.