CATANIA DIVENTA SMART GRAZIE AGLI STUDENTI UNIVERSITARI

Idee e progetti escono dalle aule universitarie e incontrano esperti del settore per poter rendere quegli studi realtà e trasformare Catania in una città intelligente

La rigenerazione di Catania non può che partire dai professionisti del futuro. E se la domanda è se la città etnea possa diventare o meno una città intelligente, la risposta, affermativa, è in mano agli studenti universitari che hanno partecipato al seminario di progettazione organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Ingegneri, dal Centro Provinciale di Studi Urbanistici (CePSU), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Unict (Dicar), e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della sua Direzione Urbanistica.
Sono loro che hanno portato su carta progetti attraverso rendering e tavole tecniche e, in questo modo, si è parlato di app per individuare parcheggi liberi con gli smartphone, lampioni pubblici che come alberi catturano anidride carbonica per restituire ossigeno, pavimenti che producono energia attraverso il movimento dei pedoni. Ma non solo, anche di co-working, bike sharing, bio-panchine, cestini fotovoltaici.
Durante il corso accademico di “Architettura e composizione architettonica III” sono nate ben 24 idee – una per ogni gruppo di lavoro – tradotte in proposte fattive per il futuro urbanistico di Catania che verrà disegnato nel nuovo e atteso Piano Regolatore Generale.
Quindi non si parla di nulla di utopico o inattuabile. I progetti presentati dagli studenti sono sogni urbani con un forte potenziale di fattibilità, nel pieno rispetto di ciò che è già esistente e attraverso la valorizzazione di quei luoghi degradati o inutilizzati. Dall’area portuale percorrendo l’intero waterfront che interessa la fascia di Ognina, fino alle aree interne della città, come gli Orti di Susanna in zona Cibali o il complesso dell’Ascoli Tomaselli in via Passo Gravina.
Si parla di connessione, condivisione e partecipazione e attraverso queste tre parole gli studenti hanno potuto trasformare, per ora solo sulla carta, la propria città, rendendola intelligente, sicura e pulita.
A sostenere i progetti non sono giunti solo i docenti universitari, ma anche professionisti a livello nazionale pronti a dare un reale contributo alla città etnea. Tutti i partecipanti alla presentazione dei lavori, l’Amministrazione comunale, gli assessori, i dirigenti, sono concordi nel definire i progetti di “Catania Smart City” come un esempio eccellente di urbanistica partecipata, ricco di visioni innovative da approfondire.