Il modello Smart Land Italia approda nel Lodigiano
In fase di sperimentazione nell’area Sud Est di Milano, il modello Smart Land Italia è stato presentato a Turano a un’ampia rappresentanza dei sindaci del Lodigiano. Un incontro operativo realizzato con il sostegno di utility, imprese locali e di BCC Laudense.
Prosegue il percorso di sensibilizzazione dei territori da parte Energia Media nell’ambito del progetto Smart Land Italia. Il giorno 17 Settembre si è infatti tenuto, nella suggestiva cornice di Palazzo Calderari nel comune di Turano Lodigiano, un incontro rivolto ai sindaci della provincia di Lodi per discutere di progetti, risorse e sviluppo del territorio in ottica Smart Land.
Una riunione operativa durante la quale è stato accuratamente spiegato il modello promosso da Energia Media con il supporto di una serie di importanti soggetti istituzionali e presentato il progetto attualmente in fase più avanzata che coinvolge i 14 comuni della zona omogenea del Sud Est Milano (denominato SEM Smart Land). Progetto, quest’ultimo, le cui peculiarità sono state efficacemente illustrate, oltre che da Giuseppe Lombardini di Energia Media, dal sindaco di Paullo Federico Lorenzini e dal vice sindaco del comune di San Donato Milanese Gianfranco Ginelli, soggetti promotori dell’iniziativa nel Sud Est Milano insieme al sindaco di Melegnano Rodolfo Bertoli.
Oltre ai Sindaci della Provincia di Lodi ha preso parte all’incontro una rappresentanza di Sindaci dei Comuni della sponda cremasca dell’Adda, particolarmente interessati a cogliere gli aspetti peculiari dell’iniziativa.
L’interesse per il modello è stato ribadito in primis dal sindaco di Turano Lodigiano, Emiliano Lottaroli, il quale si è fatto portavoce dei desiderata e della messa in rete di un gruppo di Comuni contigui che hanno reso esplicita la volontà di fare sistema su progetti sovra comunali all’insegna di innovazione e dello sviluppo del territorio.
Punto cruciale secondo Lottaroli è proprio l’unione tra soggetti del territorio che consentirà una programmazione condivisa e di stabilire delle linee guida: “Ritengo che quanto fatto nell’area a Sud Est di Milano rappresenti anche per il nostro ambito un esempio di valore – ha precisato Lottaroli – in particolare per la possibilità di affermare due obiettivi: offrire servizi migliori ai cittadini se saremo in grado di mettere in condivisione tra più Comuni idee e progetti; riuscire a creare valore e a convogliare risorse economiche sul territorio se riusciremo a guardare con pragmatismo a iniziative guidate da una visione strategica”.
Non sono mancati all’appuntamento i soggetti istituzionali che stanno promuovendo il modello: Regione Lombardia con l’assessore Pietro Foroni insieme alle rappresentanti di Città Metropolitana di Milano, nelle figure della vice sindaca Arianna Censi e della vice direttrice generale Maria Cristina Pinoschi. “Coesione e capacità di lavorare insieme – ha dichiarato Arianna Censi – insieme a continuità nei progetti anche in funzione del rapporto con Città Metropolitana di Milano, devono attivare processi innovativi con l’obiettivo di rendere un territorio attrattivo e competitivo. Milano non può “bastarsi da sola”, è assolutamente necessaria una messa in rete con i territori confinanti, luoghi che hanno la medesima possibilità di generare idee di valore per una prospettiva di sviluppo che deve esser colta dall’intero Paese. La vice sindaca ha altresì auspicato la possibilità di rendere il modello Smart Land Italia un paradigma a livello europeo, con l’impegno diretto di Città Metropolitana, insieme ai territori coinvolti, di farsi portavoce per una sensibilizzazione in primis nei confronti del Governo italiano.”
Sulla burocrazia da snellire “ma non in sé necessariamente negativa” e sulle norme prese spesso come pretesto per non agire direttamente si è soffermata Maria Cristina Pinoschi. Sostenere un processo di innovazione implica la capacità di agire con la giusta flessibilità organizzativa mentre l’apparato pubblico è fortemente burocratizzato e non si basa sui processi, con dirigenti che spesso usano le norme in modo estremamente rigido. L’abilità di qualunque dirigente – sottolinea Pinoschi – dovrebbe invece essere quella di saper interpretare la norma e non in quella di applicarla pedissequamente. “Per dare il via a un cambiamento serve a volte spostare equilibri con coraggio, soprattutto quando si desidera mettere in moto processi innovativi.”
Secondo l’assessore Foroni con il “semplice” potenziamento dei collegamenti tra Milano e le sue province si aprirebbero per il territorio lombardo ampie possibilità di sviluppo. Molti cittadini lodigiani lavorano proprio nel capoluogo lombardo e il miglioramento delle infrastrutture e i collegamenti a suo avviso possono rappresentare un punto di partenza per rendere l’intera regione più attrattiva. La velocità di collegamento diventa un elemento fondamentale anche a livello europeo per la valutazione di un territorio. Milano ha bisogno della Lombardia e viceversa e questo non può prescindere da una rete di collegamenti ben strutturata ed efficiente.
Un aggiornamento sui progetti e finanziamenti europei dedicati ai territori – con un focus sui Positive Energy District – è stato fornito da Marcello Capra del Ministero dello Sviluppo Economico. Il delegato italiano del Set plan europeo ha delineato il piano strategico per le tecnologie innovative ed è entrato in qualche dettaglio del “Piano nazionale integrato Energia e Clima”, caratterizzato per la particolare attenzione dei vertici politici nei confronti di rinnovabili e decarbonizzazione. “Si aprono quindi sfide e opportunità importanti – ha puntualizzato Capra – nell’ambito dei trasporti e dell’efficienza energetica, con scelte che coinvolgono anche i singoli cittadini e che vanno al di là delle tecnologie, che toccano i comportamenti e gli usi che tutti noi faremo di strumenti e servizi innovativi.”
Nicoletta Gozo, rappresentante di Enea ha invece presentato il progetto “SmartItaly Goal” avviato di recente proprio in collaborazione con Energia Media e che vedrà il coinvolgimento di una serie di comuni del lodigiano. Un’iniziativa che si inserisce all’interno del già avviato progetto Es-Paeche è volto a identificare nuovi percorsi di riorganizzazione, trasformazione e innovazione degli attuali processi gestionali delle infrastrutture pubbliche, strategiche per lo sviluppo in chiave Smart di città, territori e servizi.
Una riunione di rilievo quella di Turano Lodigiano che ha messo le basi e raccolto adesioni finalizzate ad avviare un progetto Smart Land di concreto rilancio del territorio. Con amministrazioni che velocemente si metteranno in rete, con la firma di un protocollo di adesione, per affrontare sfide fondamentali come quelle di una nuova mobilità, dello sviluppo sostenibile dell’area, dell’efficienza energetica degli edifici pubblici; e interventi avanzati in ambito sociale e culturale. Tematiche che saranno affrontate sia in modo verticale (per singolo comune), orizzontale (con progetti inter-comunali) o circolare, secondo dinamiche di meta progettualità su tutto il territorio. Ovviamente condivise e partecipate dalle utility locali – tutte presenti all’incontro di Turano Lodigiano – e dalle imprese con un particolare radicamento sul territorio lodigiano.
Tra queste Sorgenia, che ritiene Smart Land Lodigiano una grande opportunità di sviluppo, per un territorio su cui l’azienda ha costruito una delle centrali a gas più innovative d’Italia. Per Alberto Bigi di Sorgenia “l’iniziativa Smart Land consente oggi di continuare il rapporto virtuoso con il territorio per immaginare progetti nell’ambito delle energie rinnovabili per esempio, capaci di ricadute positive sia ambientali che sociali.”
L’importanza di rapporti virtuosi con il territorio è stata ribadita anche da Marco Sagnielli, vicepresidente della BCC Laudense. “La nostra banca ha sempre guardato con molta attenzione all’innovazione facendo rientrare qualunque progetto alla stessa riconducibile nella propria strategia. Smart Land Italia da finalmente concretezza a iniziative che nel passato è sempre stato difficoltoso avviare.” Ma oltre alla necessità di fare squadra, sottolinea lo stesso Sanielli, occorrze coinvolgere fin da subito le aziende perché progetti come questo rappresentano indubbiamente una cerniera tra l’industria e l’amministrazione.
Emiliano Lottaroli ha chiuso l’incontro suggerendo di partire dal Patto dei sindaci locale siglato a suo tempo per sfruttare gli elementi di analisi esistenti; e quindi mettere in circolo risorse anche culturali, per accedere ai canali di finanziamento partendo da progetti strategici e dalle idee”.
Nei prossimi giorni sarà organizzata una riunione tra i rappresentanti dei comuni promotori del progetto a cui seguirà la firma di un protocollo di intenti. “Ma soprattutto – ha concluso Lottaroli – sarà la volontà dei sindaci a far la differenza e a rendere possibile la realizzazione del modello; condividendo con passione e impegno, esperienze e progettualità da sviluppare con visione e coraggio a breve, medio e lungo termine.”
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