Legambiente e Homers insieme per un progetto di Cohousing e comunità energetiche

Il progetto synoikeō vedrà la collaborazione di Legambiente e Homers, una società benefit spin-off del Politecnico di Torino, specializzata nella costruzione di comunità di abitanti per il recupero di immobili dismessi.

L’obiettivo è dare il via sul territorio italiano ad una serie di esperienze di cohousing e di comunità energetiche rinnovabili, concentrandosi, almeno in questa prima fase del progetto sul sud Italia

Synoikeō in greco antico significa “abitare insieme” ed è proprio questo il concetto che sta alla base di quest’idea. Il nostro paese è caratterizzato da forti valori e attaccamento al territorio, in particolare questo si avverte nel Meridione.  Si parla quindi di “comunità intenzionali”, caratterizzate da sensibilità per la tutela, recupero e valorizzazione di aree spesso marginalizzate o di territori con problemi di spopolamento, riutilizzo di infrastrutture, recupero delle consuetudini che erano alla base degli usi civici e con naturale predisposizione a operare in varie forme di volontariato, costituendo anche una naturale prevenzione nei confronti dei fenomeni di micro delinquenza.

La scelta per i primi test è ricaduta su Messina, Taranto e Napoli poiché il pensiero è che la città mediterranea contenga grandi risorse di sostenibilità e socialità da attivare e queste tre città necessitano di una rigenerazione sociale.

Il progetto punta a ridare vita ad alcune zone di città particolarmente compromesse, attraverso ad esempio il riuso di immobili dismessi pubblici e privati a fini abitativi, con l’integrazione di spazi per il cohousing, di lavoro, produzione, servizio e cultura condivisi e aperti al territorio.

Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente ha dichiarato: “Con questo tipo di interventi vogliamo contribuire a dare una risposta in forma innovativa a una domanda di abitazione di persone a basso reddito che oggi non trova risposta, per il limitato numero di edifici di edilizia residenziale pubblica e per i prezzi di mercato. Nelle città italiane, in particolare del sud, è presente un vasto patrimonio che si trova in uno stato di abbandono e che può essere recuperato con progetti di abitare condiviso. Con progetti di questo tipo puntiamo anche a dimostrare che è possibile affrontare il tema della crescente povertà energetica presente nel nostro Paese. Ossia oltre 2 milioni di famiglie in Italia che non riescono a pagare le bollette del riscaldamento o della luce. Riqualificare il patrimonio edilizio puntando a ridurre fino ad azzerare i fabbisogni di energia per riscaldamento e raffrescamento, autoproducendo e condividendo l’energia prodotta da pannelli solari, è la strada più efficace e lungimirante per affrontare i problemi delle città italiane e aiutare le famiglie in difficoltà”.

“Ricostruire nuclei di comunità a partire dalla scelta di abitare insieme non significa solo promuovere in nuove forme ed autonome il diritto alla casa – afferma Matteo Robiglio, Presidente di Homers –vuole anche dire praticare una urbanistica rigenerativa, a consumo di suolo zero, fatta non di vincoli e conservazione, ma di riuso, economia circolare, innovazione tipologica e ritrovata bellezza. L’esperienza della pandemia ci ha mostrato quanto i nostri spazi abitativi e urbani debbano essere ripensati, proponendo nuove configurazioni tra casa e lavoro, tra interno ed esterno, tra privato e condiviso, e incorporando in modo intelligente nuove tecnologie energetiche e digitali nel tessuto esistente delle nostre città”.