Di Emanuele Martinelli
La Vision 2050 dell’ETIP (Europen Technology and Innovation Platform) SNET (Smart Networks for Energy Transition) mette al centro l’integrazione di reti Smart, per una transizione energetica in grado di servire la società con sempre maggior qualità e al tempo stesso proteggere l’ambiente.
Integrare sistemi e infrastrutture è il trend che guiderà reti energetiche e idriche in un futuro molto prossimo. Non solo per integrare energie rinnovabili secondo criteri di sostenibilità e sicurezza, ma per rendere sempre più intelligenti e sostenibili sistemi complessi, sia a livello europeo che territoriale.
Una vision che pare oggi di pertinenza solo a ricerca e sviluppo ma che in realtà deve già impegnare tutti gli stakeholder; soprattutto perché per virare in questa direzione serve visione strategica (anche in ambito RD&I) secondo livelli che da quello europeo siano in grado di calarsi al nazionale e regionale. Per esempio in stretta condivisione con le utility territoriali. Le sfide tecnologiche che si aprono presuppongono il superamento di barriere all’innovazione a cui far seguire adeguate strutture regolatorie, al fine di sviluppare meccanismi di condivisione delle conoscenze per un link diretto tra ricerca e applicazioni, nell’ottica di una politica energetica europea.
Quando l’ ETIP SNET parla di stakeholder fa riferimento a una rete complessa con attori in grado di integrare le proprie azioni: TSO, DSO, Istituzioni Nazionali, Ricerca e Università, Industria dello Storage, Consumatori, Produttori di generazione termica flessibile, Provider dell’ICT, Industria Manifatturiera, Multiutility, Regolatori.
E quando parla di politica energetica europea traguarda a tre obiettivi principali: supply sicure, affidabili e resilienti attraverso l’integrazione di sistemi e la riduzione delle importazioni (a favore di una maggior indipendenza); servizi energetici e mercati basati sulla sostenibilità economica favorita dalla loro integrazione, investimenti a lungo termine e centralità dei prosumer; tutela dell’ambiente, attraverso la mitigazione dei cambiamenti climatici, la riduzione dell’inquinamento e processi di economia circolare.
Per rendere efficiente questa conversione secondo criteri d’Integrazione e circolarità è necessario digitalizzare i sistemi energetici, anche per poter offrire dati e informazioni in grado di operare sia sul macro livello europeo che su quello territoriale (Smart City e Smart Land). Un tema centrale per SmartItaly Goal, su cui torneremo nelle prossime settimane.