Innovare con intelligenza per il miglioramento della qualità della vita degli utenti finali e per la pianificazione sostenibile degli investimenti da parte delle aziende. Un principio importante dal quale non si può prescindere. Ne abbiamo parlato con Raffele Villa Sales Manager TLC&Smart City & IoT di Lef, Energy Trasformation, azienda fiorentina leader nella realizzazione di trasformatori elettromeccanici e stabilizzatori industriali.
Il concetto di Energy Efficiency 4.0 – data anche la riconferma del Governo del piano Industria 4.0 (automazione, digitalizzazione ecc.) – rende acquisito il fatto che l’Industria 4.0 sia pienamente sinergica con il concetto di Efficienza Energetica
Assolutamente sì e diciamo che il contributo della tecnologia in questo contesto è fondamentale nel senso che – come nella domotica di casa non basta cambiare la lampadina per ottenere l’efficienza – occorre un sistema intelligente che interconnetta nei punti necessari la luce e tutto ciò che è energivoro in modo intelligente per ottimizzarne i processi. Questi processi, come l’accensione, lo spegnimento e la regolazione della luce in base alle condizioni devono essere regolati in modo che – come per esempio avviene nella pubblica illuminazione, ma anche all’interno degli edifici e nelle industrie – se sussistono le condizioni, consentano di ridurre l’intensità dell’illuminazione. Sempre nel rispetto della sicurezza delle persone e degli oggetti ma portando al massimo il risparmio e riducendo la manutenzione.
C’è una tendenza positiva per le aziende produttrici di tecnologia nel collaborare con la PA oppure eccessiva burocrazia e lungaggini nei tempi di pagamento che creano ancora molti ostacoli? In altre parole per i produttori si sta aprendo, come opportunità, una linea di business con le PA oppure è preferibile rivolgersi a una Esco che collabora con il settore privato?
Le difficoltà ci sono sempre e comunque, però diciamo che attraverso l’innovazione tecnologica è possibile superarle. Noi ci rivolgiamo sia alle ESCo (Energy Service Company, n.d.r.) che ai privati che gestiscono gli impianti, ma anche direttamente alla Pubblica Amministrazione. Le aziende tecnologiche che fanno Ricerca e Sviluppo internamente e possiedono l’ingegneria, vanno regolarmente ad attingere dalle Università forze e menti fresche e quindi hanno la possibilità di collaborare con la Pubblica Amministrazione e con i suoi addetti, facendoli anche crescere e dando loro la possibilità di acquisire direttamente fondi di finanziamento regionali (PON, FESR) piuttosto che fondi europei e poi di attivarsi anche direttamente attraverso acquisti in rete come il MePA (Mercato della pubblica amministrazione).
Rispetto ad alcuni segmenti energivori quali agrifood, lavanderia industriale, servizi alle persone, ecc., quali sono gli ambiti più interessanti per l’industria privata?
Parlando di indoor, rispetto alla pubblica illuminazione esterna questi sono i segmenti che offrono maggiori possibilità, nel senso che la sensoristica e la tecnologia vanno a toccare sia l’aspetto dell’illuminazione – quindi grazie ai sensori è possibile ridurre al massimo l’intensità della luce a seconda della presenza o meno di persone o oggetti, ottimizzando i consumi energetici – ma anche di agire su altri asset come il condizionamento, che in un edificio rappresenta la voce maggiormente onerosa del bilancio energetico. Una volta la voce preponderante in tal senso era costituita dal costo della luce, che ha influenzato tutte le scelte fatte in merito all’ora solare e legale, in questi anni il costo maggiore è rappresentato dal riscaldamento e condizionamento che pesa per la gran parte dei consumi; la possibilità di avere dei sensori e di ridurre anche di uno o due gradi la temperatura in un ambiente dà la possibilità di ottenere un risparmio anche del 10-20% dei consumi. Nell’RSA vi è poi anche un discorso di sicurezza – con la possibilità attraverso dei tag attivi, o dei localizzatori – di ottenere una sorta di “gps interno” in grado di localizzare persone o oggetti e di monitorare, attraverso un software che definisca aree virtuali e fornisca degli alert, la posizione di quegli ospiti con problemi di decadimento cognitivo che dovessero allontanarsi impropriamente.
Cosa avete presentato in occasione dell’ultima edizione di Ecomondo a Rimini in termini di innovazione?
A Ecomondo abbiamo presentato un attraversamento pedonale intelligente che al passaggio del pedone aumenta il livello della luce per rendere più sicuro l’attraversamento e la diminuisce nel momento in cui il pedone ha completato il suo passaggio. Ma anche controlli di parametri ambientali quali la CO2 o le pm10, comandi vocali evoluti attraverso lo smartphone, insomma in tutti gli ambiti in cui è possibile attivare o creare un’automazione, ricevendo informazioni e interagendo in modo efficace ed efficiente con gli impianti.
Come un’azienda che vende tecnologia può essere di supporto per il cliente finale nell’accesso ai finanziamenti e agli incentivi?
Un’azienda tecnologica dotata di un reparto R&D interno ha la possibilità di offrire aiuto al cliente – sia esso un amministratore pubblico oppure un comune cittadino – per l’accesso ai finanziamenti proprio ascoltando tutte le sue necessita e trasferendole nella scelta della tecnologia idonea ad ottenere quelle funzionalità che rendono il prodotto unico. Un prodotto che può poi dare accesso a sperimentazioni o addirittura attivare dei bandi smart, quindi raccogliere finanziamenti che aiutino a co-finanziare un progetto di per sé magari non completamente sostenibile ma che, attraverso la sua unicità, dà la possibilità di raccogliere fondi di finanziamento regionale o europeo finalizzati a migliorarne la sostenibilità.