22 milioni di euro, è questa la cifra investita da Regione Lombardia per far sorgere 6mila comunità energetiche entro i prossimi 5 anni
La Lombardia si è dotata di una norma ad hoc per promuovere la nascita delle comunità energetiche e contribuire così alla realizzazione di sistemi condivisi e sostenibili di produzione e di uso dell’energia.
Si parla di 22 milioni di investimento per la costruzione, nel breve periodo, di circa 6000 nuove comunità energetiche. Una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo di energia che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi energetici a carico degli utilizzatori. Si prevede che queste nuove comunità genereranno un incremento di potenza fotovoltaica installata pari a quasi 1300 MW, corrispondente al raggiungimento di un terzo dell’obiettivo di sviluppo del fotovoltaico entro il 2030.
Il provvedimento prevede la creazione di una Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL) che funzionerà da centro di coordinamento per tutte le comunità energetiche del territorio. La CERL dovrà promuovere la cultura delle fonti di energia rinnovabile con iniziative formative e informative dirette ai cittadini, alle imprese e agli enti e supportare la nascita delle singole comunità energetiche territoriali con particolare attenzione ai territori montani. La partecipazione alla Cer è aperta a tutti e la gestione può essere in capo a persone fisiche, Pmi, forme cooperative, enti territoriali e autorità locali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, associazioni, enti del terzo settore e di protezione ambientale, amministrazioni locali e imprese.
Ai sensi della nuova legge, l’obiettivo primario delle CER è fornire benefici ambientali economici e sociali a livello di comunità ai suoi soci, attraverso la produzione, l’autoconsumo e la condivisione dell’energia prodotta ma anche tramite il suo accumulo.
Obiettivo del progetto di legge è evitare che la Lombardia acquisti energia dall’estero facendo così diminuire il costo della sua produzione, dato che il cittadino diventa anche ‘produttore in proprio’ di energia tramite la Comunità. Senza trascurare il fatto che la realizzazione dei nuovi impianti e la loro manutenzione potrebbe avere anche significative ricadute occupazionali generando nuove opportunità di lavoro.
L’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha così commentato l’iniziativa: “Regione Lombardia guarda con favore e intende dare sostegno alle comunità energetiche nascenti, in linea con il principio di sussidiarietà, favorendo la libera iniziativa dei territori e della società civile”.
Uno dei temi fondamentali al centro del progetto delle CER è sicuramente il contrasto alla povertà energetica, come sottolinea il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti (PD): “L’energia in più che sarà prodotta dalle Comunità energetiche potrà essere rimessa in rete a favore delle famiglie in difficoltà, secondo un’idea di solidarietà che coinvolge anche il settore energetico i cui costi, in questa fase, rischiano di diventare insostenibili per moltissime famiglie e aziende. Questo progetto vuole essere una nuova frontiera dello sviluppo dell’autonomia delle comunità locali attraverso un coordinamento pubblico e la partecipazione di soggetti privati e del Terzo Settore”.
Il sistema delle Comunità Energetiche Rinnovabili sarà finanziato con un investimento di 22 milioni di euro suddiviso in tre anni: 400 milioni nel 2022 per il funzionamento della struttura e 1 milione e mezzo per la realizzazione del sistema di monitoraggio; 10 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024 per le misure di sostegno della Comunità Energetica Regionale Lombarda. A queste risorse potranno aggiungersi quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a sostegno delle comunità energetiche che prevedono un finanziamento di 2,2 miliardi di euro per i Comuni con meno di 5 mila abitanti e quelle del POR FESR a disposizione della Regione per il sostegno alla diffusione delle CER che ammontano a 55,5 milioni di euro.