T.E.D., il nuovo Liceo per la Transizione Ecologica e Digitale

27 istituti, distribuiti lungo tutta la Penisola, hanno aderito alla sperimentazione che mette in rete scuole, aziende e università per il nuovo liceo quadriennale delle scienze applicate, dedicato alla transizione ecologica e digitale

 

Il prossimo anno scolastico, 2022/2023, sarà arricchito da una nuova offerta formativa, ossia il Liceo quadriennale per la Transizione Ecologica e Digitale. Promosso da ELIS e Snam, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il nuovo percorso unisce la tradizione umanistica e scientifica del liceo italiano con tecnologia e materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), dalle quali dipenderanno sempre più, in futuro, le professioni e la comprensione di fenomeni d’interesse globale come ambiente e sviluppo.

Un percorso formativo che coinvolge 27 scuole superiori in tutta Italia, quattro università e le aziende del Consorzio ELIS sotto la Presidenza di Semestre dell’Amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, che ha così commentato: “La nascita del Liceo per la Transizione Ecologica e Digitale è un contributo al futuro dei nostri giovani e allo sviluppo sostenibile del nostro Paese, in linea con gli obiettivi del PNRR sulla scuola. È il risultato di una proficua collaborazione tra le istituzioni e la nostra rete di scuole, imprese e università nell’interesse del sistema formativo italiano. Grazie a questo progetto, dal prossimo anno scolastico, inizierà per tanti ragazzi in tutta Italia un nuovo percorso su temi chiave per la nostra società come la transizione ecologica e digitale, con nuovi metodi didattici, una virtuosa combinazione tra competenze umanistiche e scientifiche, un filo diretto con le aziende e nuove esperienze come i tirocini e i workshop in rete. Il nuovo Liceo avrà tra le sue priorità anche l’equilibrio di genere, con l’obiettivo di contrastare le disparità che ancora oggi esistono tra ragazze e ragazzi nello studio delle discipline STEM e nello sviluppo delle relative competenze, che saranno decisive per l’80% dei mestieri del futuro”.

Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, ha espresso la sua soddisfazione: “La sostenibilità e la transizione ecologica e digitale sono temi centrali nella nuova scuola che stiamo costruendo per le nostre studentesse e i nostri studenti, così come è fondamentale il ruolo delle discipline STEM. Ringrazio tutti i protagonisti di questo progetto, a cominciare dalle scuole. Una sinergia che ha portato a conseguire un ottimo risultato per gli obiettivi e le sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano RiGenerazione Scuola”.

Un elemento centrale nella sperimentazione è la collaborazione e il tentativo si fare sistema attraverso uno sforzo nel rinnovare il metodo d’insegnamento e offrire supporto agli stessi docenti, inserendo ogni singolo istituto scolastico in una rete di cooperazione tra scuole, università e aziende. Il Liceo potrà avvalersi in questo di ELIS, ente non profit che forma e avvia al lavoro ogni anno 2.500 giovani e che raccoglie intorno a sé un consorzio di oltre 100 tra grandi gruppi, aziende e università.

Alla didattica in aula si aggiungeranno momenti di apprendimento ad oggi estremamente distanti dal mondo scolastico, incontri come workshop settimanali con esperti su temi altamente specialistici, summer camp, tirocini in azienda e soggiorni all’estero per l’apprendimento delle lingue e la conoscenza di contesti globali. Le esperienze all’estero degli studenti saranno organizzate anche con il supporto delle reti internazionali messe a disposizione dalle grandi aziende aderenti al progetto. Le potenzialità della didattica digitale saranno sfruttate per collegare contemporaneamente tutte le aule degli istituti scolastici con docenti ed esperti di particolare rilievo. È questa una delle misure con cui i coordinatori della sperimentazione a livello nazionale si prefiggono anche di superare le differenze di qualità dell’insegnamento e di accesso alle fonti di apprendimento, che troppo spesso sono rilevate in diversi contesti territoriali del Paese.

Quattro le università coinvolte nella sperimentazione: Bocconi, Politecnico di Milano, Università di Roma Tor Vergata e l’Università degli Studi di Padova con lo spin-off Mind4Children. “Gruppi di docenti di scuola superiore e universitari, insieme ad esperti delle aziende – osserva il Professor Antonio Capone, Preside della Scuola di Ingegneria del Politecnico di Milano – possono offrire un mix di competenze che coniugano i valori della tradizione scientifica e umanistica con una cultura delle tecnologie oggi imprescindibile. Le crisi che si sono susseguite nel nuovo millennio derivano da una scarsa capacità di fare formazione guardando alla realtà anche in base all’evoluzione tecnologica. La didattica in quattro anni rappresenta poi una sfida che è giusto cogliere. Ci allinea ai tempi della scuola nella maggior parte dei Paesi europei e permette agli studenti di entrare un anno prima in università. Un anno prima significa un grado in più di libertà per approfondire specifici interessi con esperienze all’estero più estese del classico Erasmus o esperienze in azienda e di studio extracurriculare che gli permetteranno di costruirsi un profilo scientifico e professionale più originale.”

Il Liceo si inserisce nel piano delle nuove classi quadriennali lanciato dal Ministro dell’Istruzione in coerenza con gli obiettivi del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” e in continuità con il piano “RiGenerazione Scuola”.