Dall’Europa nuove opportunità per progettare le Smart City

Eleonora Riva Sanseverino, è assieme al Prof. Francesco Luca Basile, la nuova rappresentante italiana nelle ‘Shadows thematic configurations’ del Cluster 5 di Horizon Europe. Professore ordinario all’Università di Palermo, la prof. Riva Sanseverino vanta consulenze importanti in Europa ed in Asia e un’ampia esperienza di pubblicistica sul tema delle Smart Cities. In un recente Webinar organizzato da Energia Media e dedicato alle Smart City ci ha parlato del nuovo programma Horizon Europe e delle novità che lo caratterizzano rispetto alla precedente programmazione Horizon 2020 nonché dell’impegno dell’Italia in questa nuova programmazione

 di Mauro Bozzola

 

Un ruolo, quello di Eleonora Riva Sanseverino, che arriva da una nomina ministeriale nel gennaio 2020 e che consiste nella rappresentanza dell’Italia all’interno dei Comitati di programma di Horizon Europe. In particolare l’impegno all’interno del Cluster 5 che si occupa di energia, clima e trasporti nel percorso che porta ad Horizon Europe e che prevede una programmazione molto consistente e superiore rispetto a quella di Horizon 2020.

L’attuale fase è quella di definizione dei Workprogramme, cioè dei documenti che sono alla base delle Call Europee che si svilupperanno sostanzialmente su tre grandi direttrici – ha spiegato Riva Sanseverino –. “Horizon Europe è organizzato in tre pilastri e la mia attività si svolge all’interno del ‘Pillar 2’, che mira ad affrontare le sfide globali ed a supportare la competitività europea. Un fattore chiave per il successo delle azioni di questo ‘pillar’ il coinvolgimento delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, ritengo molto interessante il fatto che Horizon Europe curi molto aspetti trasversali quali la digitalizzazione e il coinvolgimento dei cittadini all’interno di tutti i Cluster tematici”

Dunque i temi della digitalizzazione e dell’accessibilità sono fortemente presenti in tutti i contesti culturali di Horizon Europe, ma anche per quanto riguarda il budget, la nuova programmazione risulta molto interessante. “Horizon Europe dovrebbe allocare circa 100 miliardi di euro, almeno questa era la cifra di cui si parlava prima dell’emergenza Covid-19, cifra che ancora non è stata smentita e alla quale vanno aggiunti altri 13,5 miliardi allocati al budget dal ‘Recovery plan’. Il Cluster di cui mi occupo insieme al collega Francesco Luca Basile dell’Università di Bologna, è dotato di un budget piuttosto consistente, circa 15 miliardi di euro da allocare sulle Call nel prossimo settennio di Horizon Europe.”

All’interno del Cluster 5 – ha spiegato la rappresentante italiana – uno dei temi più importanti è quello che riguarda la voce “Comunità e Città”. Essa si riferisce non solo alla programmazione ordinaria (Workprogramme) con i progetti di ricerca e innovazione che probabilmente sono più familiari a tutti, ma anche da quelle azioni chiamate Partnership: accordi di partenariato tra alcuni stati membri e la Comunità europea (cofunded) o tra privati e la Comunità europea (coprogrammed), o supportati direttamente dalla Comunità Europea (institutionalized). Le Città, peraltro, sono tema di riferimento anche per le cosiddette Missions, portafoglio di azioni interdisciplinari finanziate dall’Europa orientate ad obiettivi ambiziosi e con un forte impatto sociale. Le Partnership e le Missions rappresentano quindi alcune delle più rilevanti novità di Horizon Europe, su di esse convergerà una parte consistente del budget dedicato al ‘pillar 2’ (fino al 50%). Ma perché può essere interessante partecipare alla fase di co-design delle Partnership e delle Missions in Horizon Europe? “Esistono diverse iniziative di coinvolgimento dei portatori di interesse – ha precisato Riva Sanseverino – l’Europa cura che vi sia una vasta partecipazione alla definizione dei documenti che sono alla base di Partnerships e Missions. Occorre impegnarsi come sistema paese in termini di capacità progettuale, supportare i ricercatori e le imprese perché venga massimizzata la possibilità di accedere ai fondi Europei e quindi innovare ed al contempo recuperare ciò che l’Italia immette in Europa per ricerca e sviluppo. Il mandato ministeriale che mi è stato conferito è proprio finalizzato a migliorare la comunicazione sul tema e cercare di creare le condizioni, ovviamente nei limiti del mio ruolo, affinché si possa ampliare la partecipazione dell’Italia ai bandi Europei.

L’Italia segue attivamente tutte le Partnership ma due in particolare sono quelle che la coinvolgono maggiormente: una riguarda la Transizione energetica (Clean Energy Transition), l’altra le Smart City (Driving Urban Transformation). Su quest’ultima in particolare si sta investendo molto; si tratta di una partnership di tipo co-finanziato alla quale parteciperanno la Comunità Europea e alcuni Stati membri, fra cui auspicabilmente l’Italia.

Le opportunità immediate per le Utilities italiane e la Pubblica amministrazione in ambito urbano sono quelle di seguire le iniziative europee come la Joint Programming Initiative Urban Europe che è dedicata proprio alla progettazione delle smart city, in Italia come vice-chair della JPI Urban Europe abbiamo la dottoressa Paola Clerici Maestosi dell’Enea.”

Come ha puntualizzato Riva Sanseverino in chiusura di intervento, il tema trainante delle smart city da un punto di vista tecnologico ma non solo (perché come sopra accennato Horizon Europe è molto focalizzata sul coinvolgimento del cittadino, sulla accessibilità, sulle scienze sociali associate all’uso delle tecnologie) è quello dei Distretti Energia Positiva (PED), dunque la possibilità di implementare all’interno delle città distretti urbani che, facendo un bilancio in base a un orizzonte temporale definito, possano cedere energia piuttosto che assorbirla. Tema quest’ultimo che ha a che fare anche con i servizi di flessibilità di cui la rete elettrica ha bisogno da parte degli utenti finali e con il concetto di Comunità energetica che ha recentemente trovato spazio nella legislazione italiana. “Occorre anche ricordare che gli amministratori locali e le aziende che collaborano con le amministrazioni locali che hanno sviluppato tecnologie per aggregare risorse energetiche che possano essere immaginate come Distretti Energia Positiva (PED) hanno la possibilità di partecipare agli ultimi bandi di Horizon 2020, prevedibilmente in uscita a settembre (Eranet), e sull’Innovation Fund. Gli Eranet sono accordi di partenariato in cui alcuni Stati membri insieme alla Commissione Europea co-finanziano determinate azioni specifiche.”