L’intelligenza artificiale in grado di controllare l’inquinamento, la geolocalizzazione dei parcheggi e i flussi di passeggeri contribuisce a rendere una città sempre più smart. Portavoce di questo approccio è proprio Venezia.
Grazie al capoluogo veneto e alla spinta derivante dall’emergenza Coronavirus l’intera Regione ha deciso di intraprendere questa strada, attivando un sistema intelligente di biosorveglianza, capace di fornire modelli sulla diffusione del Covid-19, prevederne gli effetti e suggerire azioni preventive per governare la situazione. L’utilizzo di nuove tecnologie, come un sistema di analisi di dati, ha reso possibile l’abbassamento dell’indice di contagiosità.
Tecnologia e IA sono una realtà quotidiana per i cittadini del Comune di Venezia che già dal 2019 usufruiscono di un sistema multicanale e multipiattaforma di CRM, chiamato DIME che interagisce su canale telefonico e digitale con i cittadini per segnalazioni e informazioni, erogando oltre 70 servizi digitali. Un vantaggio tecnologico che ha permesso ai veneziani di rimanere in contatto con la propria amministrazione durante il lockdown e di usufruire i servizi comunali.
Il momento sembra propizio per attivarsi in questa direzione, grazie al Recovery Fund il paese sarà dotato di una capacità finanziaria di circa 209 miliardi (di cui 81 miliardi a fondo perduto). Oltre 100 miliardi saranno quindi indirizzati a favore di una transizione digitale, in particolar modo per l’economia dei dati, l’intelligenza artificiale, la blockchain e il cloud.
Per rendere più performarti e raggiungere gli obiettivi fissati di innovazione tecnologica non si può prescindere dalla capacità delle infrastrutture, di calcolo ma soprattutto di rete.
Non solo le applicazioni legate all’intelligenza artificiale hanno bisogno di reti capillari come il 5G, ma anche quest’ultimo avrà bisogno di applicazioni di IA e machine learning per funzionare al meglio, il Paese deve quindi essere in grado di gestire intelligentemente queste risorse.
